Per i servizi in abbonamento il costo è fisso e ti consentirà di accedere ad un percorso di formazione continuativa e l’accesso diretto ai nostri portafogli modello (Portafoglio obbligazionario, Portafoglio azionario, Portafoglio CFD).
È inoltre disponibile il servizio All inclusive, il cui corrispettivo verrà concordato insieme in base a vari elementi sulla base di un preventivo. Dopo avere analizzato e compreso gli aspetti salienti, cliente e consulente determineranno insieme il modo migliore per il calcolo della parcella.
Il servizio All inclusive è dedicato ad investitori con esigenze specifiche e che necessitano di una interazione diretta e continua o per coloro che necessitano di analisi e consulenze su patrimoni particolarmente rilevanti.
In ottica di semplificazione e trasparenza, la prassi di settore maggiormente diffusa è la “parcella ad importo fisso forfetario annuo” oppure a “importo variabile”, che indicativamente una percentuale variabile indicativamente tra 0,4 e 1 punto percentuale, con un importo minimo imponibile di 500 euro. Per patrimoni particolarmente rilevanti verrà concordata insieme la migliore soluzione.
In sostanza il servizio prestato, trattandosi di vera consulenza, viene remunerato esattamente come un Avvocato o un Commercialista. Al contrario, il compenso del Gestore di banca o del Promotore finanziario deriva dalle provvigioni incorporate nel prodotto collocato, con ovvie ripercussioni derivanti dal conflitto di interesse insito in questa relazione.
Il servizio di consulenza ti consentirà un risparmio di 4 o anche 5 volte rispetto a ciò che puoi trovare in banca. In linea generale la nostra consulenza si remunera da sola, grazie ai risparmi che puoi ottenere da un servizio indipendente e slegato da interessi confliggenti.
Se vuoi davvero renderti conto e vedere con i tuoi occhi, Investinglab sta offrendo gratuitamente il servizio di check-up sugli investimenti.
Grazie al Check-up otterrai, nel giro di 48 ore, una perizia professionale sui tuoi investimenti, oltre a preziose informazioni per migliorare da subito la situazione di partenza. Comprenderai inoltre che, molto probabilmente, per i tuoi risparmi puoi fare di meglio, molto di meglio e che il compenso per la consulenza ricevuta sarà di gran lunga inferiore rispetto a quanto stai, consapevolmente o meno, spendendo per la gestione dei tuoi investimenti con la tua banca o il tuo Promotore finanziario.
Il Check-up finanziario è in genere la parte preliminare del processo per coloro che sono investiti. Si tratta di un passaggio indispensabile per comprendere nel dettaglio che cosa contiene il tuo portafoglio investimenti, come è strutturato, quanto ti costa, etc.
Ti serve per avere una opinione professionale da chi è senza conflitto di interesse sul portafoglio in essere presso la propria banca o costruito dal promotore finanziario; o per aver una perizia tecnica in caso di dubbi o anche in ottica di potenziale contenzioso; oppure semplicemente per valutare meglio un singolo prodotto finanziario o assicurativo prima di sottoscriverlo e sapere se eventualmente ci sono alternative più efficienti.
Si tratta di una perizia professionale e puntuale sui tuoi investimenti, effettuata anche con l’ausilio di software dedicati oltre che con la nostra ventennale esperienza sui mercati. Questa prima analisi sarà corredata da un ulteriori approfondimenti e conterrà inoltre una serie di possibili azioni ad elevato valore aggiunto che puoi subito attuare per rendere maggiormente efficiente il tuo portafoglio e migliorare la situazione di partenza.
Il check-up ti consentirà di avere una fotografia completa e particolareggiata del tuo portafoglio investimenti o dei tuoi portafogli investimenti, nel caso tu sia un cliente multi-bancarizzato.
Il Check-up è il tuo primo vero investimento verso la consapevolezza finanziaria.
Attualmente è offerto gratuitamente. Normalmente il suo costo è variabile in funzione del numero di banche utilizzate dal cliente e dalla complessità dei portafogli da periziare. Spesso infatti, patrimoni elevati sono diversificati su più istituti bancari e su una moltitudine di strumenti finanziari.
Al fine di rappresentare un importo chiaro e trasparente, il costo viene commisurato in base alla consistenza dei titoli. Di seguito le tariffe:
- Fino ad euro 250.000
euro 150(in offerta GRATUITA) - Fino ad euro 500.000
euro 250(in offerta GRATUITA) - Fino ad euro 2 milioni
euro 400(in offerta GRATUITA) - Fino ad euro 4 milioni euro 600
- Oltre euro 4 milioni euro 1.000
Lo sai che 250 euro sono probabilmente la somma che, magari senza saperlo, stai pagando in commissioni ogni settimana, da anni, alla tua banca, con un capitale investito di 400.000? Stiamo parlando di 13.000 euro all’anno, 130.000 euro in 10 anni!
Ti sembra impossibile da credere? Prova a verificarlo con il Check-up sui tuoi investimenti.
Il Check-up ti serve per avere una comprensione puntuale dei rischi a cui sei esposto e quanti soldi stai sprecando ogni anno in commissioni e costi indiretti, generalmente senza neppure saperlo, a totale discapito della tua performance di portafoglio.
La risposta non è univoca e dipende da alcuni fattori.
Il servizio di consulenza ti consente un risparmio di 4 o anche 5 volte in meno rispetto a ciò che puoi trovare in banca. In linea generale la nostra consulenza si remunera da sola, grazie ai risparmi che puoi ottenere da un servizio indipendente e slegato da interessi confliggenti.
Considera che mediamente, chi ha un patrimonio di euro 400.000 investiti in Fondi Comuni o altri strumenti bancari, spende circa 8.000/13.000 euro all’anno di commissioni.
Prova ad immaginare se hai 500.000 o 1.000.000 o somme più importanti, quanto puoi risparmiare.
Per rimanere sull’esempio iniziale, su 400.000 investiti in banca su un orizzonte di 10 anni, potresti sostenere oltre 130.000 in costi e commissioni e di conseguenza mancato guadagno. Ne deriva un risparmio enorme a totale beneficio della performance finale, oltre al fatto che, sostenendo ridotti costi, potrai accelerare il processo virtuoso legato all’interesse composto, definito da Albert Einstein come l’ottava meraviglia del mondo.
La risposta è negativa, non siamo un broker.
Siamo Consulenti Indipendenti e quindi il nostro rapporto sarà diretto e privo di intermediazioni, come il termine “Indipendente” sottintende.
La risposta è negativa.
Eticamente, oltre che per disposizione di legge, non abbiamo alcun rapporto commerciale né con la banca presso cui detieni i risparmi, né con altre banche o intermediari. Nessuna retrocessione da nessuno. La nostra remunerazione è esclusivamente a parcella.
Siamo remunerati in via esclusiva per la consulenza che offriamo e per i consigli e per la formazione che forniamo.
Devi sapere che, in tutti i casi in cui l’operatore finanziario non sia remunerato direttamente da te, significa che il suo compenso è direttamente proporzionale a quanto ti fa pagare in termini di commissioni sui prodotti o servizi finanziari che ti ha venduto: più sono elevate le commissioni, maggiore è di conseguenza il suo guadagno (e minore il tuo…).
Ecco perché, tra le altre ragioni, è oggettivamente preferibile una consulenza totalmente svincolata dalla banca e di conseguenza Indipendente.
Siamo spiacenti di comunicarti che non c’è nulla di più falso in questa affermazione e lo potrai rapidamente verificare attraverso il Check-up gratuito sui tuoi investimenti o semplicemente consultando il sito.
La percezione della gratuità ti deriva dal fatto che la consulenza bancaria tradizionale non la paghi direttamente tramite bonifico o assegno, ma indirettamente attraverso il prelievo diretto e silenzioso dai tuoi investimenti.
Nessuna banca dà consigli gratis! Questo vale ancora di più quando si parla di investimenti. La banca è una azienda che vende prodotti e servizi, direttamente o tramite intermediari, e per questo viene remunerata.
Spesso, una volta interiorizzato questo aspetto, i nostri interlocutori chiedono:
“Ok… e quindi quanto sto spendendo secondo te per i miei investimenti?”
La risposta è oggi di dominio pubblico e puoi verificarlo direttamente con una semplice ricerca sul web.
In generale, il costo per la gestione degli investimenti tramite intermediazione bancaria ammonta in media tra il 2,5% ed il 3,5% del capitale investito nel caso di Fondi comuni di investimento, per arrivare fino al 4% o anche 5% annuo per le Gestioni patrimoniali e le Polizze a contenuto finanziario.
In media, passare dalla consulenza di tipo tradizionale alla consulenza indipendente, si riducono i costi del portafoglio del 90%. Sì, hai capito bene, del 90% e saranno tutti soldi che rimarranno nelle tue tasche.
Considera che negli anni, col meccanismo della capitalizzazione composta, una differenza nei costi anche di un solo punto percentuale (ma spesso è molto di più) porta a un “montante finale” molto inferiore a quello che avresti potuto ottenere. Anche la metà.
La risposta è negativa.
Per i servizi in abbonamento ad ogni rinnovo potrai decidere se proseguire, oppure no.
Per il servizio All Inclusive, ogni anno e senza alcun vincolo, potrai decidere se continuare con noi, oppure no.
Ogni servizio prevede venga tra noi siglato un regolare contratto di consulenza continuativa, senza vincoli di rinnovo o particolari forme di recesso. Ogni anno sarai libero di decidere se continuare a lavorare con noi. Il nostro rapporto sarà libero e confidenziale, senza alcun vincolo.
Adottiamo questo tipo di approccio perché vogliamo lasciare al cliente la possibilità di valutare liberamente la qualità del servizio ricevuto e quindi dare continuità al rapporto di collaborazione. Prassi evidentemente opposta a quanto offerto in banca, dove spesso si viene vincolati con prodotti a scadenza, con costi di uscita esorbitanti e magari non trasferibili in altri istituti perché emessi e trattati soltanto dall’istituto collocatore…
Il check-up serve anche a comprendere questi aspetti, approfittane subito, è in offerta gratuita.
Non dovendo venderti nulla, il nostro primo compito è trasferirti degli elementi utili e necessari per effettuare delle scelte consapevoli.
Sarai sempre tu a decidere se procedere o non procedere.
A differenza di come hai probabilmente fatto fino ad oggi, potrai però contare su una nuova consapevolezza e conoscenza finanziaria, che in precedenza delegavi ciecamente al tuo impiegato bancario o al tuo promotore.
La risposta è negativa.
Puoi continuare a detenere i risparmi presso la tua banca di fiducia. Un consulente indipendente non intrattiene rapporti di alcun tipo con alcuna banca o intermediario.
Ciò che eventualmente ci limitiamo a fare è di condividere con te la nostra esperienza nel settore e consigliarti eventuali soluzioni alternative, se migliorative.
Il primo consiglio pratico che ci sentiamo di darti è quello di valutare, se già non l’hai fatto, una soluzione che preveda di destinare uno specifico conto corrente a risparmio ed investimenti, evitando di mixare tutto in un unico calderone (cedole e dividendi, investimenti e disinvestimenti, utenze, affitti, emolumenti, redditi aziendali, etc.).
Un secondo consiglio è di valutare una o l’altra banca non in funzione di variabili soggettive (“sto con la banca X perché il personale è simpatico” oppure “sto con la banca Y perché è vicina a casa” o “tutta la mia famiglia ha il conto qui” o altri esempi simili), ma in funzione di elementi oggettivi. Tra i principali troviamo la sua solidità finanziaria dell’istituto, il fatto di poter accedere ad una piattaforma investimenti di elevata qualità, il costo delle transazioni, il costo di tenuta del deposito titoli e così via.
Ad esempio, per coloro che investono in modo professionale, vale la pena menzionare Fineco, Widiba, IWBank, Directa Sim, Banca Sella.
Per chi invece ricerca mutui a tassi competitivi vale la pena menzionare BNL Gruppo BNP Paribas, Banca Intesa, Che Banca e altre a seguire.
Il nostro compito è prima di tutto conoscere e poi adattarci e scegliere sempre il meglio per noi, attraverso analisi oggettive di convenienza, in base al tipo di operazione che dobbiamo attualizzare, e così via.
La finanza tradizionale opera quasi esclusivamente attraverso la vendita di Fondi comuni di investimento, Polizze a contenuto finanziario (Index linked e Unit linked), Certificati di investimento, Gestioni patrimoniali, Sicav, Sicaf, etc.
Tutti questi strumenti finanziari sono accomunati dalla “gestione attiva” dei fondi, con l’obiettivo di battere il mercato… obiettivo che sottointende, da parte di costoro, la capacità di prevedere il futuro…
Purtroppo le cose non stanno evidentemente così. Le statistiche pubbliche ci raccontano che il 90,7% dei fondi comuni di investimento, in un arco temporale di 5 anni, non riesce in questo ambizioso intento di battere il mercato e, se allunghiamo il periodo di indagine, la percentuale sale attorno al 95%.
Gli investitori professionali ed istituzionali, tranne qualche rara eccezione, non investono in questo tipo di prodotti, proprio per la loro incapacità di battere il mercato, per l’inefficienza di questi strumenti e per gli elevati costi di gestione che li caratterizzano, a totale discapito della performance complessiva.
La soluzione efficiente adottata dagli istituzionali e dagli investitori professionali è quella di investire in modo sistematico (ricordo che investire è un processo) e con una precisa strategia in prodotti cosiddetti a “gestione passiva” o “indicizzata”.
Gestione passiva o indicizzata sta a significare che il gestore dei fondi, altro non fa che replicare un determinato mercato (il benchmark), senza cercare di batterlo. La terminologia usata per questo tipo di prodotti è ETF (Exchange Traded Fund), cioè fondi ad elevata efficienza e ridottissimi costi di gestione.
Per esempio l’ETF che replica l’indice S&P 500 parte da costi annui pari allo 0,07% (70 euro all’anno ogni 100.000 euro investiti!!!).
Al contrario, un qualsiasi fondo di investimento a gestione attiva che pone come benchmark di riferimento l’indice S&P 500 ha costi sostanzialmente maggiori. Prendiamone uno venduto da Eurizon Asset Management, società del gruppo Intesa Sanpaolo. Il costo annuo di gestione in questo caso ammonta “solo” al 3,8% (3.800 euro all’anno ogni 100.000 euro investiti!!!). Se vuoi verificare con i tuoi occhi clicca qui per visualizzare il Kid, il documento previsto dalla legge e contenente le informazioni chiave per gli investitori.
A questi prodotti vengono poi sapientemente mixati, in base a specifiche scelte strategiche, azioni, obbligazioni, materie prime e valute diverse da quella di riferimento, in un’ottica di diversificazione e contenimento del rischio. Questo rappresenta in sintesi anche quello che noi facciamo con il nostro portafoglio investimenti.
Diffida da chi ha la presunzione di prevedere il futuro e che quindi utilizza promesse di rendimento per conquistare la tua attenzione e fiducia. Il futuro è per definizione imprevedibile.
Investire è un processo! Quindi qualcosa di ben diverso da quello che ti raccontano in giro per venderti qualche miracoloso strumento finanziario pensato proprio per te… Prima farai tuo questo fondamentale concetto e prima otterrai dei risultati concreti.
Gli ETF come sono comunemente definiti come dei Fondi comuni di investimento a basso costo, elevata efficienza e gestione passiva.
Se per esempio il nostro desiderio è di investire nelle azioni che rappresentano il FTSE Mib, cioè l’indice italiano delle 40 società a maggiore capitalizzazione, invece di acquistare un pacchetto di singole azioni in esso contenute, possiamo acquistare direttamente l’indice.
Lo strumento che consente di “acquistare” questo indice è rappresentato appunto da un ETF, strumento che consente la replica questo paniere di azioni in modo passivo (da cui il termine gestione passiva), cioè con gli stessi pesi dell’indice e quindi con un andamento pressoché identico ed un costo di gestione annuo inferiore allo 0,20%. Nessuna discrezionalità, ma replica passiva del mercato di riferimento!
Se invece il desiderio è quello di investire nelle azioni che compongono lo Standard & Poor 500 (S&P 500), il principale indice azionario americano che rappresenta l’andamento delle 500 società americane a maggiore capitalizzazione, diventa ancor più difficile comprare tutte le singole azioni che lo compongono. Anche in questo caso lo strumento per farlo è un ETF a replica passiva dell’indice, oggi acquistabile con un costo di gestione annuo di solo lo 0,07% (ossia 40 volte meno di un Fondo Comune di investimento di tipo azionario USA).